Al via giovedì 7 settembre le semifinali del concorso rivolto a pianisti e cantanti lirici intitolato all’illustre musicista ennese e attraverso il quale la città candidata a Capitale italiana della Cultura 2025 si riappropria della sua naturale vocazione alla musica: fino a domenica 11 settembre prove aperte al pubblico e filodiffusione su via Roma
Con la forza della resilienza dell’Araba Fenice torna a Enna il Concorso internazionale riservato a pianisti e cantanti lirici “Francesco Paolo Neglia”, una pietra miliare nella storia della città che torna in auge donando nuova linfa vitale a un appuntamento che rischiava di scomparire e che conferma la vocazione per la musica di Enna, candidata a Capitale italiana della Cultura 2025, . Una “ripresa” fortemente voluta dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Dipietro già nel 2019, e che si ripropone con lo stesso entusiasmo dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia. Anche quest’anno la direzione artistica è stata affidata al M° Corrado Ratto, pianista di origini genovesi che dal 1986 insegna pianoforte all’Istituto Musicale Vincenzo Bellini di Catania, di cui è anche vicedirettore, e che nel 1990 vinse il primo premio del prestigioso concorso.
«L’Amministrazione ha inteso recuperare alla memoria cittadina un premio che aveva connotazione internazionale e che ha visto esibirsi ad Enna alcuni tra i più grandi artisti degli ultimi decenni – dice il sindaco Maurizio Dipietro -. Un particolare plauso va al M° Corrado Ratto che è riuscito a risollevare in breve tempo le sorti di un premio rimasto fermo per oltre 20 anni, e che per questo sembrava destinato all’oblio. Il “Premio Francesco Paolo Neglia” fa parte di una tradizione culturale estremamente significativa nella storia della città, insieme quelle straordinarie stagioni liriche che un tempo erano ospitate al Catello di Lombardia. Oggi il “Premio Francesco Paolo Neglia” si inserisce in una visione più ampia che riguarda quello sviluppo culturale di Enna, già in atto da alcuni anni».
Al Teatro Garibaldi di Enna si riparte da dove si era interrotto, ovvero con la XXXIV edizione del Premio internazionale, intitolato all’illustre musicista e compositore ennese (1874 – 1932) che fece fortuna in Germania nei primi anni del ‘900. Concluse le prove eliminatorie sono stati resi noti i nomi dei pianisti e dei cantanti che accederanno alle semifinali che si svolgeranno da mercoledì 7 a venerdì 9 settembre. Anche quest’anno tutte le prove saranno aperte al pubblico (a ingresso gratuito) e, per garantire il massimo coinvolgimento dell’intera città, l’Amministrazione comunale ha predisposto un impianto di filodiffusione in via Roma (nel tratto compreso tra piazza Vittorio Emanuele e piazza Coppola) affinché chiunque e in qualsiasi momento della giornata possa essere raggiunto dalla musica del Premio Francesco Paolo Neglia. Sabato 10 settembre sono in programma le selezioni finali, mentre domenica 11 settembre alle ore 20 il Teatro della città ospiterà il concerto dei finalisti e la cerimonia di premiazione che vedrà assegnare, oltre al prestigioso Premio Francesco Paolo Neglia, anche il Premio città di Enna, che sarà assegnato dalla giuria popolare e, per la prima volta, il Premio intitolato a Patrizia Aiosa, apprezzata insegnante ed eccelsa pianista scomparsa prematuramente, che sarà assegnato al più giovane tra i pianisti finalisti. Le prove di sabato 10 e la serata di domenica 11 settembre saranno trasmesse anche in diretta streaming sul sito del Teatro Garibaldi di Enna.
Il Concorso Internazionale Francesco Paolo Neglia, che nel corso delle sue edizioni ha registrato numeri da capogiro, ha premiato nel corso delle sue precedenti 33 edizioni (che si sono svolte ininterrottamente dal 1963 al 1998 e poi nel 2019) giovani promesse della musica che sono presto diventati nomi di prestigio nel panorama internazionale. Tra questi, solo per citarne alcuni, il pianista argentino Ector Pel (vincitore dell’edizione del 1967), i pianisti italiani Vincenzo Balzani (1971), Giovanni Umberto Battel (1982), Giorgia Tomassi (1985), Filippo Balducci (1987), Roberto Corlianò (1989), e il pianista tedesco Igor Kamenz (1988).
Non è da meno l’albo d’oro dei cantanti lirici sul quale spiccano i nomi del soprano giapponese Atzuco Azuma (1963), dell’americana Linne Strow (1973) e dei coreani Jo Soo Kyong (1981) e Lee Jun Geun (1998).
«Nonostante la pausa forzata, quest’anno registriamo con piacere e con un pizzico di orgoglio che il numero di partecipanti si è raddoppiato rispetto all’ultima edizione – dice il M° Corrado Ratto – e che ci sono numerosi candidati provenienti dal Giappone (molti dei quali studiano in Europa), ma anche dalla Corea, dalla Russia, dagli Usa, Gran Bretagna, Filippine e Armenia oltre, ovviamente, ad una presenza massiccia di artisti europei».
La giuria della sezione pianisti quest’anno è presieduta dal pianista russo-israeliano Roman Zaslavsky e composta da Giorgia Alessandra Brustia, Radomir Melmuka, dalla pianista russa di scuola moscovita Violetta Egorova e Mamiko Suda. La giuria della sezione canto lirico, presieduta dal mezzosoprano di fama mondiale Marianna Pizzolato è composta dal baritono Natale De Carolis, Orie Tanaka, Marco Impallomeni, e dal musicologo e critico Giuseppe Montemagno.
«Anche quest’anno le giurie sono composte da artisti di grande spicco internazionale – continua il M° Ratto – e abbiamo deciso di concedere più libertà ai concorrenti liberalizzando i programmi già dalle fasi eliminatorie. Ai pianisti ammessi alla semifinale chiederemo un repertorio semplificato, per dare la possibilità a ciascuno di esibirsi con pezzi che sente maggiormente nelle proprie corde, con l’unica prerogativa che ci sia una composizione dell’800. I cantanti invece, dovranno eseguire due arie per ogni prova, a scelta tra le sei presentate».
Accedono alle semifinali i pianisti: Alexanyan Artem, Calianno Vito Alessio, Chebotareva Ekaterina, Dongyin Yang, Ferlito Federico, Fu Kat Ho, Kim Sangil, Koga Aina, Kok Alyssa Liying, Laura Gabriele, Patanè Samuele, Reale Federica, Sacher Luca, Simoni Alessandro, Sortino Giuseppe, Taniguchi Wakana, Xing Dongyang, Yang Deokjin, Zicari Gabriele, Zu-An Shen, Inomata Hisatomo, Iso Hinako, Karakulidi Simon, Kuznetsov Artem, Leyerer Anna, Mazzola Lorenzo, Molinaro Lisa, Nakamura Saki, Ottaviani Marco, Prytkov Yury, Shafran Tetiana, Steanson Drew, Tashko Kostandin, Teppei Kuroda, Watanabe Ai.
L’elenco dei cantanti lirici ammessi alle semifinali: Alhazov Irena, Carsana Miriam, Donghyung Lee, Hiyane Kasumi, Hwang Injeong, Kamikubo Saya, Kim Bongjung, Koga Masumi, Kostanyan Mane, Krylova Maria, Kurihara Takaki, Lee Chungman, Logdat Joseleo, Mao Yangyi, Mazzola Martina, Mika Marta, Moskalchuk Serhii, Nagai Haruna, Narcisi Andrea, Ogawa Kanna, Otsuki Hitomi, Park Minkyung, Quaglia Angelica Maria, Ronen Bombino Johnny, Solodovnikova Nina, Yamaguchi Tetsuji, Yonkova Mariya.
Francesco Paolo Neglia (Enna 1874 – Verbania 1932) era figlio di un violinista e di una insegnante elementare, da ragazzo suonava il violino nella cappella del duomo e nel teatro di Enna, oltre ad essere anche primo trombone solista nella banda cittadina. Giovanissimo si fece notare come compositore, in particolare per alcune romanze divenute presto popolari. A vent’anni si trasferì a Palermo, dove si diplomò in violino, trombone e composizione. Per qualche tempo si dedicò alla direzione d’orchestra, curando la concertazione di opere liriche in diversi teatri italiani. Nel 1901 si stabilì ad Amburgo dove ebbe successo come violinista e come insegnante di musica, tanto da fondare l’Akademisches Musik-Institut, dal 1908 rinominato Neglia Konservatorium, che nel giro di qualche anno superò il numero di 500 iscritti e aprì tre filiali (l’istituto divenne Deutsches Konservatorium dopo che il musicista italiano decise di rientrare in patria). Nel periodo amburghese svolse un’importante attività come direttore d’orchestra, con concerti in primarie città germaniche, alternandosi con Felix Weingartner sul podio dello Stadttheater.
Negli anni trascorsi in Germania compose gran parte delle sue opere sinfoniche. Di particolare importanza la seconda Sinfonia con coro, detta «italo-tedesca» (o anche «L’emigrante»). Allo scoppio della prima guerra mondiale, rientrò in Italia, dove, nonostante l’interessamento di eminenti musicisti quali Marco Enrico Bossi, Giacomo Puccini e Richard Strauss, non riuscì ad affermarsi come compositore e direttore d’orchestra. Rientrato in Sicilia lavorò prima a Comune e poi come insegnante nelle scuole di ogni ordine e grado. Nel 1927 iniziò la stesura di Girifalco (ossia l’ultima avventura), operetta op. 44, mai rappresentata (Vetri, 2005-06, pp. 29-34). Nel 1929 fondò a Legnano il Liceo musicale Giuseppe Verdi, che diresse fino alla morte: il 31 luglio 1932.