Alkantara Fest, la musica antidoto contro l’isolamento del Covid: «Creiamo bellezza ripartendo dalle realtà locali»

Alkantara Fest, la musica antidoto contro l’isolamento del Covid: «Creiamo bellezza ripartendo dalle realtà locali»

Dal 29 luglio al 2 agosto, tra Zafferana e la frazione di Pisano, la XVI edizione del festival internazionale di folk e world music organizzato dall’Associazione culturale Darshan e diretto da Mario Gulisano. Tra gli ospiti di questa edizione Carlo Muratori, Nufolk Global Connections 4et e Alfio Antico

E’ ufficialmente iniziato il count-down per Alkantara Fest, il festival internazionale di folk e world music organizzato dall’Associazione culturale Darshan che ha deciso di dare il via alla XVI edizione con un programma breve ma intenso: ridotto nei giorni e quindi nel contenuto, ma più “glocal” rispetto alle precedenti edizioni, comunque di ricco di prestigiosi appuntamenti, alcuni anche di respiro internazionale.
Il festival diretto artisticamente da Mario Gulisano è tra i pochi in Sicilia a confermare l’edizione 2020 – organizzata nel rispetto di tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa anti Covid-19 – che quest’anno si svolgerà dal 29 luglio al 2 agosto a Zafferana Etnea: dopo l’evento inaugurale che per la prima volta sarà ospitato all’Anfiteatro Falcone Borsellino, ci si sposterà poi nella frazione di Pisano che ormai da alcuni anni è stata eletta a centro nevralgico del Festival.

«L’identità “glocal” (globale e locale) che stiamo costruendo all’Alkantara Fest costituisce un unicum della realtà culturale siciliana, e rappresenta anche una sfida per il territorio – dice il direttore artistico Mario Gulisano – .“Territorio” del resto è un concetto molto astratto, e andrebbe ridefinito il suo ambito. Nel corso di questi 16 anni Alkantara fest ha più volte cambiato pelle, spazi, formula e location, assecondando i gusti delle piazze, delle amministrazioni, dei sindaci e delle mode di turno in un territorio indefinito, vago e qualunque. Così abbiamo finalmente deciso di appropriarci noi del “territorio”, di definirne nuovamente i confini, di identificarci con un luogo e uno spazio in cui è il pubblico a scegliere di venire a trovarci. Da qualche anno a questa parte infatti, stiamo lentamente rifondando lo spirito identitario di una comunità, la piccola frazione di Pisano (nel comune di Zafferana Etnea) dove pian piano il festival sta guadagnando fiducia e consensi, come un seme che ha sapientemente aspettato il suo tempo per germogliare, e adesso sbuca dalla terra per affrontare una nuova vita».
Più che una serata inaugurale, quella di mercoledì 29 luglio alle ore 21 all’Anfiteatro comunale sarà una serata di gala che vedrà sul palco un parterre eccezionale: il cantautore siracusano Carlo Muratori, il Nufolk Global Connections 4et – una costola dell’orchestra folk europea nata lo scorso inverno dal progetto dell’Associazione Darshan, sostenuto dal Programma Cultura di Europa Creativa, che coinvolge sei Paesi europei -, i musicisti calabresi Nando Brusco e Maurizio Cuzzocrea, il cantautore e polistrumentista acese Davide Urso.

Il cantautore siracusano Carlo Muratori, foto di Peppe Magnano

Giovedì 30 luglio prenderà il via il festival vero e proprio. Alle ore 18 a Sotto i Pini di Pisano (ingresso libero su prenotazione) si parte con l’esibizione della O.R.P.S., l’Orchestra Rete Permacultura Sicula nata nel 2019 in occasione della giornata commemorativa di Don Cecé (il musicista, imprenditore agricolo e bio-architetto Cesare Melfa, prematuramente scomparso nel 2018) per esprimere in musica i principi dell’ecologia, della permacultura, dell’amore per la Terra e per tutti gli esseri viventi. La formazione è composta da polistrumentisti, per lo più dilettanti, mossi dalla voglia di divertirsi, di imparare insieme e dal desiderio di fare ricerca sui canti legati alla terra e al lavoro. Il loro repertorio spazia dai canti tradizionali alla musica internazionale in diverse lingue, ma include brani originali di loro composizione.
La serata proseguirà all’Azienda agricola Il Pigno con il live del Trio Ecanes (Giovanni Seneca chitarre, Francesco Savoretti percussioni e Gabriele Pesaresi contrabbasso) e si concluderà con quello del Quartetto Areasud (Maurizio Cuzzocrea chitarra battente, voce e tamburi; Franco Barbanera fiati; Mario Gulisano tamburi, marranzano e voce; Marco Carnemolla contrabbasso).

Il programma di venerdì 31 luglio prevede, tra le altre attività, anche l’esibizione di Circo Storto & Ale Damò (ingresso libero su prenotazione) perché quest’anno Alkantara Fest ha voluto sottolineare il suo essere family friend inserendo alcuni appuntamenti adatti anche ai più piccoli, come quello dei due buskers che intratterranno il pubblico con gag comiche e divertenti sketch.
La serata musicale si aprirà alle ore 21 con il live dello spagnolo Pedro Makay e proseguirà alle ore 22.30 con quello del cantautore siciliano Marco Corrao che presenterà il suo ultimo disco “Pietre su Pietre” (Maremmano Records/Ird Tregasio).

Kolonien, ph Carolina Fernandez Vida

La giornata di sabato 1 agosto si aprirà alle ore 10 con la lezione di yoga di Caterina Allegra – Sicilyoga (ingresso libero su prenotazione) accompagnata da Riccardo Gerbino al tabla; dopo la consueta Folk jam al bar Etna di Pisano – ormai un appuntamento fisso di Alkantara Fest – il programma continua con il workshop di danze folk inglesi tenuto da Joanna Clare.
In serata, come sempre, spazio alla musica: prima con il live degli svedesi Kolonien e poi con una edizione mini di Ethno Sicily. Lo scorso anno Alkantara Fest ha lanciato il primo Ethno Sicily, il campus internazionale di musica folk riservato a giovani musicisti della rete Ethno World, che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi in Sicilia, proprio nei giorni di Alkantara Fest, con altri coetanei appassionati di musica, partecipando a session didattiche e costruendo un concerto entrato a far parte del festival. Quest’anno a causa dell’emergenza Covid-19 l’Associazione Darshan ha dovuto rigettare le numerose iscrizioni giunte da ogni parte del mondo, trovandosi costretta in via preventiva ad annullare la seconda edizione di Ethno Sicily. Tuttavia Alkantara Fest ospiterà comunque una delegazione di Ethno, composta da musicisti che aderiscono al programma di mobilità lanciato dalla direzione generale belga, ai quali si uniranno alcuni musicisti siciliani selezionali da Ethno Sicily, realizzando così una mini edizione sperimentale.

Da alcuni anni Alkantara Fest è anche un evento multidisciplinare che coniuga alle sonorità internazionali tutta una serie di attività ludiche, escursionistiche e ricreative che spaziano dalle lezioni di yoga ai workshop di danze popolari fino alle folk jam e alle escursioni sull’Etna, madre e Signora indiscussa di tutta la Sicilia. Ed è proprio con una escursione organizzata da Anima Munti (prenotazioni al nr 3495636915) che si aprirà la giornata conclusiva di Alkantara Fest 2020.

Alfio Antico

Domenica 2 agosto oltre alla consueta folk jam, sarà il workshop sull’improvvisazione corporea “KidiMpro” di Stefania Milazzo (dedicato alle famiglie con bambini da 3 a 6 anni) a dare il via alla lunga maratona finale, contraddistinta da una serie di “prime”.
Alle ore 19 (ingresso libero su prenotazione) la prima presentazione nazionale del libro “Alfio Antico. Il dio tamburo. Storia di un pastore entrato nell’Olimpo della musica” del giornalista Giuseppe Attardi, uscito il 16 luglio per i tipi di Arcana, con lo stesso autore affiancato da Alfio Antico e introdotti dal giornalista Gianni Nicola Caracoglia.


Alle ore 21 il re dei tamburi, Alfio Antico, presenterà al pubblico per la prima volta in Sicilia il suo ultimo disco “Trema la terra” (uscito per Ala Bianca a ridosso del lockdown), accompagnato sul palco dal figlio Mattia, musicista che padroneggia la tecnologia e utilizza i plettri in modo sperimentale. L’ultima serata della XVI edizione di Alkantara Fest si concluderà con il live di un’altra stella siciliana, da anni emigrata in Francia: la cantante e percussionista messinese Maura Guerrera, cui seguirà l’immancabile jam finale, con tutti i musicisti di Alkantara Fest.

La musica antidoto contro l’isolamento. «L’emergenza sanitaria dettata dalla pandemia ci sta abituando alla chiusura dei confini, non solo tra nazioni, ma anche tra individui – aggiunge Mario Gulisano -. Un’esperienza come quella di Alkantara Fest può rappresentare uno stimolo a opporsi a ciò che rischia di diventare un nuovo stile di vita: l’isolamento. Noi stiamo lavorando in questa direzione, immaginando romanticamente come sarà questa ripartenza, e siccome siamo dei sognatori pensiamo che è dall’arte e dalla cultura che dovremmo tutti provare a ripartire. Sparita la cultura spariremo pure noi, o comunque si impoverirà drasticamente il livello di umanità del nostro Paese. È quindi il momento di ripartire dalle realtà locali, di creare bellezza a partire dalle nostre piccole comunità, guardandoci in faccia, negli occhi. Ma dobbiamo ripartire più sani, più motivati, più sinceri, più veri, più artisti di prima. Il momento ci richiede di scollarci di dosso gli abbagli del sistema, i miraggi di facili guadagni o i sogni di gloria, la polvere di un mondo che – diciamocelo – non esiste già più, per ricominciare da capo. Per un po’ abbandoneremo i grandi palcoscenici per tornare a cantare nei villaggi, fra la gente, nelle scuole, nelle comunità rurali… sarà una cura ricostituente, dimagrante, ma ci riavvicineremo tra noi, come una vera comunità, e torneremo a contatto col pubblico, in una dimensione più umana, più intima. E poi ricostruiremo il dialogo, fatto di istanze e necessità, a cui l’arte ha sempre cercato di dare voce, di fornire una risposta. I giovani saranno al centro di questo processo, perché a loro appartiene il mondo. Simbolicamente, anche se dolorosamente – conclude il direttore artistico di Alkantara Fest -, l’epidemia ha veicolato questo messaggio, e noi abbiamo il dovere di ascoltarlo. Ho avuto modo di investire su questi valori per anni, e credo profondamente che coltivarli e svilupparli ci potrà garantire una speranza. Ed è così che Alkantara fest vive questo momento, con i piedi radicati nel passato e lo sguardo rivolto al futuro».

Informazioni generali
Alkantara Fest: 29 luglio – 2 agosto 2020
Informazioni e prenotazioni tel 349 5149 330 https://www.alkantarafest.it/
Anfiteatro comunale Falcone Borsellino, via della Montagna, 2- Zafferana Etnea
Azienda agricola Il Pigno/Pisano – Zafferana Etnea
B&B Sotto i Pini/via Armando Diaz, 208 Pisano – Zafferana Etnea

Biglietti
Ingresso Anfiteatro Falcone Borsellino: intero € 10 / ridotto € 7
Ingresso a n. 2 live nella stessa serata: intero € 10 / ridotto € 7
Ingresso world stage/Il Pigno: intero € 8 / ridotto € 5
Ingresso folk stage/Sotto i Pini: € 5
Workshop: € 5
Escursione: € 15
Yoga: ingresso libero
Riduzioni: studenti, over 65, residenti nel comune di Zafferana Etnea, bambini fino a 12 anni compiuti

Alkantara Fest informa che i siti e le location di svolgimento della manifestazione sono sanificati e garantiti nel pieno rispetto della normativa anti Covid-19. Per l’ingresso a tutte le attività è consigliata la prenotazione perché i posti sono limitati, l’utilizzo della mascherina (obbligatoria in ingresso e in uscita) e l’acquisto dei biglietti on line. Sarà comunque possibile acquistare i biglietti in loco, previa registrazione. L’organizzazione raccomanda di mantenere una distanza di almeno un metro in fila al botteghino, al bar e ai servizi.