A Mongiuffi Melia il Mediterraneo contaminato del percussionista Davide Campisi

A Mongiuffi Melia il Mediterraneo contaminato del percussionista Davide Campisi

Martedì 17 agosto il cantautore e percussionista ennese presenterà nel comune del Messinese l’ultimo album “Joca” per l’ottava edizione del Sicily Folk Fest, la rassegna itinerante organizzata dall’associazione Tamburo di Aci con la direzione artistica di Davide Urso, dedicata alle migliori esperienze musicali del nuovo folk e della world music Made in Sicily

Martedì 17 agosto, alle 21.30, al Parco Urbano Melia di Mongiuffi Melia (Messina) suonerà il cantautore e percussionista ennese Davide Campisi, evento che fa parte del Sicily Folk Fest, ottava edizione della rassegna itinerante in varie piazze siciliane, organizzata dall’associazione Tamburo di Aci, con la direzione artistica di Davide Urso, dedicata alle migliori esperienze musicali del nuovo folk e della world music Made in Sicily. Davide Campisi sarà affiancato sul palco da Marco Corrao (chitarra acustica, tastiera, voci) e Mimì Sterrantino (chitarra e armonica), presenta “Joca”, album dal sapore mediterraneo pubblicato dall’etichetta Suoni indelebili che non rinuncia ad un sguardo Oltreoceano. Ingresso libero.

“Joca” è il simbolo di un’appartenenza territoriale, unisce l’antico e il moderno, il suono del tamburo a quello elettronico, senza che nessuno sovrasti mai l’altro. Al suo interno c’è il ritmo della lingua siciliana, ma di una Sicilia che vuole andare oltre, uscire dai suoi confini, “globalizzarsi”. In questo senso il titolo (“gioca” tradotto dal siciliano), assume un sapore quasi internazionale si presta ad essere declinato e pronunciato in molte lingue del mondo. Alcuni brani del disco rievocano antichi giochi di bimbi, altri impongono anche riflessioni e lanciano provocazioni; ci sono canti di popoli e preghiere di chi accetta il proprio destino o di chi, invece, vuole cambiarlo. “Joca” – che vede tra gli ospiti Riccardo Tesi all’organetto e Alex Valle alla pedal steel  – racconta come il ritorno alle origini sia, in realtà, l’unica strada attraverso la quale l’evoluzione culturale sia ancora possibile.

Davide Campisi

Davide Campisi è un percussionista e cantautore ennese. Appassionato di stili e tecniche degli strumenti ritmici della tradizione musicale popolare del Sud Italia, in particolare i tamburi a cornice, ha collaborato con musicisti di fama nazionale. Da anni conduce una ricerca sui ritmi ancestrali del meridione, del Mediterraneo e della world music in generale. Sui tamburi sperimenta forme sonore e tecniche espressive nuove e contemporanee che trovano spazio prima nel gruppo di musica etnica “I Petri Ca Addumunu” (di cui è stato membro fondatore) e poi in un percorso personale da solista e in collaborazioni con altri gruppi musicali, per i quali ha partecipato alla realizzazione di prodotti audiovisivi in qualità di percussionista o di autore ed esecutore di colonne sonore. Nel 2015 porta nei teatri e nelle piazze il progetto solista “Badr” (luna piena), con cui arriva tra i primi 8 finalisti al contest del concerto del 1° maggio a Roma. Nel 2017 è finalista al Premio Andrea Parodi e pubblica il suo nuovo album, “Democratica”, con l’etichetta discografica CNI. Nell’estate 2018 vince il premio come miglior percussionista solista al festival “1000 beats innovation lab” promosso dall’European drum & percussion Academy a seguito del quale partecipa al Festival Internazionale di percussioni Gongs&Skins tenutosi in Myanmar (ex Birmania). Nel 2020 con il cantautore e polistrumentista Mimì Sterrantino pubblica il disco “Mircanti”.